In questo articolo ci occuperemo della descrizione generale di un impianto elettrico industriale per comprendere maggiormente quali sono le complessità e le criticità che coinvolgono la costruzione e la messa in opera di un impianto del genere, sottolineando le differenze che sussistono tra impianti elettrici per abitazioni ed impianti elettrici industriali, cercando anche di comprendere quali possano essere le differenti esigenze che possono presentarsi da industria ad industria.
L’impianto elettrico industriale
La posa, la costruzione, il collaudo e la messa in esercizio di un impianto elettrico industriale risultano molto diverse rispetto a quelle di un impianto abitativo. Innanzitutto, bisogna capire quale deve essere la tensione di esercizio che dovrà sopportare l’impianto, quali potenze sono richieste e se ci sono variazioni di carico, sia nella tensione che nella potenza, che l’impianto deve fornire.
Bisogna anche capire quale deve essere l’intensità corrente minima che bisogna portare all’ingresso dell’impianto.
Fondamentale è poi capire se questi valori di tensione, potenza, ed intensità di corrente vengono utilizzate tal quali oppure vi è necessità di variazioni a seconda della macchina o del gruppo di macchine, quando l’impianto è a regime.
Ci sono poi macchine che necessitano di diversi valori di tensione, potenza ed intensità di corrente a seconda del lavoro che stanno compiendo.
Un tornio, ad esempio, può avere bisogno di diversi valori di esercizio a seconda del pezzo che si sta lavorando o delle diverse fasi di lavorazioni di uno stesso pezzo.
Nella fase di sgrossatura può essere richiesta una minore potenza, mentre in altre fasi una potenza maggiore.
Va anche tenuto presente che tra Potenza , tensione ed intensità di corrente d’esercizio resta valida la seguente relazione:
W = VI
Questa relazione crea sicuramente dei vincoli di esercizio ma offre anche la possibilità di regolare il flusso di corrente e di tensione a seconda delle necessità, consentendo di conservare la stessa potenza.
Una fresatrice, invece, potrebbe avere bisogno di una potenza di esercizio costante senza subire sbalzi.
Diversamente una piegatrice industriale potrebbe necessitare di potenze variabili a seconda dei materiali che piega e dell’angolo di piegatura.
Altro vincolo da rispettare è sicuramente dato dalla gamma di tensioni che la rete elettrica mette a disposizione, non è possibile strutturare un impianto con una tensione variabile in ingresso, quindi, sarà il bilancio di esercizio complessivo a determinare quale sarà il potenziale in ingresso che andrà richiesto.
Per l’intensità di corrente, bisognerà successivamente, valutarne il tetto massimo, riferendosi alla massima potenza di esercizio richiesta.
In fase di costruzione dell’impianto elettrico industriale si potranno poi predisporre localmente dei trasformatori di corrente e/o di tensione che consentano di modulare i tre fattori elettrici di esercizio (potenza, tensione ed intensità di corrente) in modo ottimale per ciascun gruppo di macchine e per i lavori che bisogna eseguire.
Nei successivi articoli tratteremo qualche esempio di
impianto elettrico industriale
differenziando gli impianti a seconda del dimensionamento richiesto dall’ industria committente.