Progettare e costruire un impianto elettrico industriale a regola d’arte è fondamentale, ma non sufficiente. Per conservare la conformità e le prestazioni richieste, infatti, è necessaria una costante manutenzione. Qualsiasi componente dell’impianto, anche se utilizzato correttamente, non può mantenere invariate nel tempo le prestazioni e le caratteristiche di sicurezza.
Indipendentemente dalla destinazione d’uso di un edificio è obbligo di legge, decretato dal Decreto Ministeriale 37/08, garantire l’efficienza degli impianti elettrici. Mentre negli edifici a uso abitativo è sufficiente rispettare gli obblighi del DM 37/08, nelle attività industriali, dove sono presenti lavoratori, bisogna applicare tutte le direttive del D.lgs 81/08, il testo unico sulla salute e la sicurezza dei lavoratori.
Cosa si intende per manutenzione di un impianto elettrico?
Per manutenzione si intende tutte quelle azioni eseguite per mantenere o riportare un componente dell’impianto nelle condizioni in cui possa effettuare le funzioni richieste e soddisfare alle prescrizioni relative specifiche. Lo scopo, dunque, è mantenere l’impianto secondo le condizioni di progetto e le indicazioni dei costruttori dei componenti, assicurando le condizioni di funzionalità e sicurezza.
In generale gli obiettivi della manutenzione sono:
- Conservare le prestazioni e il livello di sicurezza iniziale dell’impianto contenendo il normale degrado ed invecchiamento dei componenti.
- Ridurre i costi di gestione dell’impianto evitando perdite per mancanza di produzione a causa del deterioramento precoce dell’impianto stesso.
- Rispettare le disposizioni di legge.
I diversi tipi di manutenzione
La manutenzione può essere:
- ordinaria: riguarda tutti quegli interventi che hanno la finalità di contenere il normale degrado, senza modificare la struttura essenziale dell’impianto o la loro destinazione d’uso.
- straordinaria: sono tutti quegli interventi che prevedono il rinnovo o la sostituzione di parti senza modificare in modo sostanziale le prestazioni e destinati a riportare l’impianto stesso in condizioni ordinarie di esercizio.
Secondo le linee guida realizzate dalla Commissione Sicurezza del Consiglio Nazionale Periti Industriali e dei Periti Industriali laureati (CNPI) la manutenzione può essere fatta adottando metodologie diverse a seconda del rischio: basso, medio o elevato. E dunque può essere:
- correttiva: se il guasto di un componente non causa pericolo e l’entità del danno è bassa.
- Preventiva: se il guasto può causare pericolo o danno elevato.
- Predittiva e/o migliorativa: quando bisogna ottimizzare le performance dell’impianto per anticipare possibili mal funzionamenti.
Periodicità di manutenzione di un impianto elettrico
Per quanto riguarda la periodicità degli interventi di manutenzione è opportuno che i componenti dell’impianto siano sottoposti a manutenzione secondo le indicazioni dei costruttori nei relativi materiali d’uso. È inoltre necessario intervenire nei casi di evidenti segni di deterioramento o di non regolare funzionamento. Per la pianificazione degli interventi bisogna considerare i deterioramenti prevedibili dovuti a diversi fattori come:
- condizioni ambientali: penetrazione di acqua, esposizione a temperature molto alte etc
- sollecitazioni esterne, urti, vibrazioni anormali
- esposizione a sostanze corrosive o inquinanti.
Per questo noi di Marimp Spa, sappiamo che la manutenzione, anche se eseguita correttamente, non può evitare il naturale degrado dei vari componenti in quanto ogni componente subisce un invecchiamento più o meno rapido. Una corretta manutenzione, tuttavia, aiuta a garantire una lunga vita all’impianto elettrico prevedendo possibili avarie e riducendo i costi maggiori dovuti a manutenzione straordinaria.